
I Frati (Fratti in dialetto): gli involtini del Ponente ligure
✅ Prima di iniziare con la lettura e la ricetta dei FRATI, ti mettiamo qui sotto alcuni link davvero interessanti, di preparazioni del Ponente ligure. Dai uno sguardo! 😉
- La Pizza Sardenaira (o Pissalandrea)
- Il Brandacujun
- La Zeraria
- I Baci di Alassio
- Gli Amaretti del Sassello
- Il Coniglio alla Ligure
- La Panissa
- I Fregamai
- Le tre Olive da cui nasce l’Olio Ligure DOP
I Frati: una ricetta di antica tradizione
In un convento, classico luogo di meditazione di penitenza, è nata e da lì si è diffusa nel mondo una bevanda che certo non risponde a una logica mistica: alludiamo allo Champagne, che vide la luce nei sotterranei di una famosa abbazia.
Più recente realtà, quella dei ristoranti gestiti da religiosi: nulla di male, naturalmente.
Suore che si cimentano – e con onore – in cucina, per necessità pratiche date dai tempi. Ma sicuramente, non soltanto in chiave vegetariana. (ad esempio, la ricetta delle Sciuette)

I “Fratti” dimenticano completamente queste dimensioni “temporali”.
Cibo nato certamente da abitudini conventuali – lo conferma il suo appellativo, che non può limitarsi ad una semplicistica quanto irriverente interpretazione della forma panciuta – porta infatti con sé, tutte le necessarie garanzie di continenza e morigeratezza, e anche, di sano nutrimento.
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Ricetta del Ponente Ligure
Questo alimento, assai diffuso nella zona montana del ponente ligure, così singolare nella presentazione e che si distacca nettamente dalla classica – grassa – lattuga ripiena, ha origini forse molto antiche.
Addirittura, è risalente ai tempi dei monasteri medievali, provvidenziali ibernatori di sapienza nei secoli bui, ma anche diffusori di pratiche regole di vita.

Esempio tipico: quello di San Pietro di Varatella, in provincia di Savona, dai cui ruderi si domina l’ampio golfo, che si apre tra la cosiddetta “Caprazoppa” e il Capo Santa Croce.
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Ingredienti e dosi (per 4 persone)
- quattro lattuga cappuccia
- 400 grammi di pelati
- un dado da brodo

Per il ripieno
- sei cucchiaiate colme di pangrattato
- prezzemolo e aglio tritato
- maggiorana
- mezzo bicchiere di latte
- un uovo
- 100 grammi di formaggio grattugiato
- 50 grammi di pinoli
- olio
- sale
- pepe
Preparazione 👩🍳
- Per fare il ripieno, mescolate bene gli ingredienti pestando precedevolmente i pinoli, legando il composto con l’uovo e ammorbidendo poi con il latte.
- Eliminate le foglie esterne e i torsoli, scottate le lattughe in acqua bollente.
- Quindi sgocciolatele e allargate con cura le foglie per introdurre il ripieno.
- Legatele quindi alla sommità, con lo spago.
- Sistemate le lattughe in pirofila, con olio, brodo di dado, ed i pelati passati.
- Cuocete coperto, a fuoco moderato, per circa mezz’ora.
*Nota Bene
▪ La ricetta che abbiamo scritto sopra, è la vera e originale, di circa 70 anni fa, proprio quella dei “Fratti“.
Ne esiste anche la versione gemella, quella dei “Previ” (preti, in Dialetto). La differenza tra le due consiste nel ripieno: Vegetale per i Fratti, di carne per i Previ.
▪ Siamo soliti accompagnare la ricetta con un video, preso da YouTube. In questo caso, non essendovi in rete una preparazione pari all’originale, abbiamo optato per una versione simile, “modernizzata e leggermente differente”.
Ascoltando la spiegazione dello chef, vi saranno chiare le differenze riguardo il metodo di cottura.