Monte Penna

Monte Penna: 3 cose da sapere assolutamente

Monte Penna: 3 cose che devi sapere assolutamente

✅ Prima di iniziare le 3 cose che devi sapere sul Monte Penna, ti mettiamo qui sotto alcuni link davvero interessanti, riguardo i dintorni del Monte Penna. Dai uno sguardo! 😉

Il Penna (1735 m) è una delle montagne più belle, più note e frequentate dell’Appennino ligure.

E’ la seconda per altezza, dietro il Monte Maggiorasca (1804 mt.) e davanti al Monte Aiona (1702 mt.).

Il Monte Penna sorge interamente sul lato padano della catena appenninica, sulla dorsale che separa la Val d’Aveto dalla Val di Taro.

Madonna e Cappelletta Monte Penna
La vetta del Monte Penna – Foto di Mauro Croce, dal nostro Gruppo Facebook

Dalla vetta, che ospita una grande statua della Madonna e una Cappelletta (Foto sopra), la vista spazia lontano: dalle Alpi al mare, comprendendo anche l’Appennino tosco – emiliano e le Alpi Apuane.

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Monte Penna: come arrivare

Il Penna è raggiungibile da entrambi i versanti, quello emiliano e quello ligure.

  • EMILIA ROMAGNA: da Bedonia e Tornolo, percorrete la Strada Provinciale 359 R, passando le località di Foppiano e Pontestrambo. Al bivio successivo, girate a destra in direzione ALPE. Da qui proseguite per circa 40 minuti, passando Alpe, il Passo della Tabella e infine il Passo del Chiodo. Qui seguite le indicazioni e in pochi minuti sarete al Lago del Penna, o al rifugio Casermette del Penna. Posteggiate e proseguite a piedi, attraverso i vari sentieri
  • LIGURIA: da Rezzoaglio, proseguite in direzione Santo Stefano d’Aveto, attraverso la strada Provinciale 654, passando le località di Cerisola e Villanoce. Giunti in località Montegrosso, girate a destra, verso località Amborzasco e Casoni (Strada Provinciale 45). Passate le due località e proseguite per altri dieci minuti circa, fino a quando raggiungerete il Rifugio Casermette del Monte Penna. Da qui potete proseguire a piedi.

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1️⃣ La bellezza e le escursioni

La sua parete nord, alta un centinaio di metri, emerge improvvisa da un vasto bosco di faggi e conifere (foresta regionale del Monte Penna), affiancata dall’ardito torrione chiamato Pennino.

Ai piedi della parete, nascosto nel folto del bosco, si trova un minuscolo laghetto di origine glaciale, chiamato Lago del Penna.

Monte Penna
Passeggiate nella neve, sul Monte Penna – Foto di Tanja Skadarka, dal Gruppo Facebook

Nella bella stagione, il Monte Penna è meta di appassionati escursionisti, che salgono per il bosco.

D’inverno, quando la neve sul versante nord è resa gelata dal vento, il Penna viene scalato dagli alpinisti, con piccozza e ramponi.

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2️⃣ Monte Penna e il “Dio Penn”

Il termine Penna e i suoi derivati – Penello, Pennino Pennone (e altri) – sono abbastanza frequenti nella toponomastica ligure. Indicano generalmente vette rocciose, di forma acuta e prominente.

📜 Secondo alcuni, il toponimo Penna sarebbe legato al “mitico Dio Penn”, Signore delle Vette e venerato dagli antichi liguri.

Su per le valli alpine o appennine, nel periodo compreso tra il 3000 A.C. e il 2000 A.C., comparvero infatti le immagini simboliche di un “dio di pietra”, che i Liguri chiamarono, appunto, Penn (o Pennin).

Ai piedi del Monte Penna si estende la vasta foresta omonima, già citata in documenti del XVI secolo.

I Doria, divenuti in quell’epoca signori di Santo Stefano d’Aveto, affittavano tratti della foresta ad impresari che ne ricavavano grandi quantità di legname, usati nei cantieri di Chiavari per la produzione di remi da galèa. (Le navi militari a remi e a vela, diffuse nel Mediterraneo fin dal basso Medioevo)

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3️⃣ La Foresta del Penna

Nei secoli successivi, con l’affermazione di fornaci, vetrerie e ferriere, per le quali erano necessarie grandi quantità di legna da ardere, la foresta del Penna subì veri e propri saccheggi.

I grandi faggi secolari scomparvero quasi completamente, sostituiti dal bosco ceduo.

Monte Penna
I Boschi del Monte Penna – Foto di Maurizio de Mattei, dal Gruppo Facebook

Nel Novecento, per porre rimedio ai danni prodotti dai tagli indiscriminati, furono effettuati massicci rimboschimenti, che hanno dato luogo ad abetaie troppo fitte e cupe, quasi totalmente prive di sottobosco.

La foresta del Monte Penna conserva comunque un fascino notevole, soprattutto in inverno, quando la neve da un tocco magico al paesaggio e le strade forestali diventano magnifici percorsi per lo sci di fondo.

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