
Santo Stefano d’Aveto è una vera “perla” nell’entroterra della Liguria
✅ Prima di iniziare la lettura, ti mettiamo qui sotto alcuni link davvero interessanti, riguardo Santo Stefano e i dintorni. Dai uno sguardo! 😉
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Santo Stefano d’Aveto, dove si trova
Proseguendo a nord da Rezzoaglio, si arriva in questo splendido paese di montagna, a 1000 metri d’altitudine, nel punto più distante da Genova, dell’intera (ex) Provincia di Genova.
Santo Stefano d’Aveto è un piccolo centro urbano, con strade lastricate, belle case ed un imponente Castello, a dominare il luogo, che prima appartenne ai Malaspina, poi ai Fieschi ed infine ai Doria.

Tutt’intorno, si affacciano nella loro maestosità, le cime del Monte Bue del Monte Maggiorasca, la massima vetta dell’Appennino ligure, a 1804 mt.
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Cosa fare a Santo Stefano d’Aveto?
Sulle pendici di questi monti, casa di caprioli e lupi, ci sono oltre 30 km di piste per lo sci da fondo e alcune piste di sci da discesa.
Non è raro, che se guardate in cielo, potreste veder volteggiare i deltaplani. Ammirano dall’alto i laghetti glaciali e la cascata di Gavadi, meta molto apprezzata anche dagli appassionati arrampicata sul ghiaccio.

Aggiungiamo alla lista le sorgenti d’acqua e l’aria purissima che si respira.
Non a caso, Santo Stefano da molti anni ha ottenuto la bandiera arancione del Touring Club Italiano, per la qualità turistico-ambientale delle località dell’entroterra.
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Il segreto di Santo Stefano d’Aveto è..
I punti di forza di Santo Stefano d’Aveto sono molti, ma li riassumiamo in uno solo. E’ l’ambiente naturale, davvero unico. Un paesaggio montano, di rocce cristalline, ofioliti e graniti, che sembra più alpino che appenninico.

Ci sono distese di faggi, pascoli fioriti e alte pareti rocciose. I detriti morenici del Monte Bue, sono la memoria di un antico ghiacciaio, che ha generato piccoli laghi – come il Lago delle Lame.
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Panorama
E’ qualcosa di unico il panorama delle giornate limpide, con l’aria secca e pulita della tramontana.
Della cima del Monte Maggiorasca e del Monte Bue – facilmente raggiungibile in funivia – la vista spazia a 360°.
A Est c’è l’appennino tosco-emiliano, con la Pianura Padana e le sue grandi città.

Più a nord, si vede l’intera Lombardia. Verso ovest, si ammira il Monte Rosa, il Monte Bianco, il Gran Paradiso e persino il Monviso. Le Alpi Marittime, sono invece a sud-ovest, seguite dalla Riviera di Ponente con il suo mare.
Se siete fortunati, potrete ammirare persino la Corsica!
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E le passeggiate..
Pochi chilometri in salita e si raggiunge il Passo del Tomarlo, a 1494 mt., oltre il quale si entra in Emilia e si scende verso Parma.
Poco prima del Passo del Tomarlo, c’è una strada di crinale, che segue il confine regionale verso sud, fra boschi di faggi e prati, ideale per gite e pic-nic.

Si raggiunge la Foresta del Monte Penna (1735 mt). Oggi è tutelata dallo Stato ma, fra il 1593 e il diciottesimo secolo, dai Doria, all’epoca signori feudali di Santo Stefano d’Aveto.
Una strada sterrata e i sentieri dell’Alta Via dei Monti Liguri, attraversano la foresta su entrambi i versanti, toccando in territorio emiliano le sorgenti del fiume Taro.
Sono sentieri ottimi da percorrere in auto (qualche tratto) ma meglio a piedi e in bici, magari sperando di scorgere qualcuno dei molti animali selvatici, che qui vivono.
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