
Castello di Santo Stefano d’Aveto: il Castello Malaspina – a Santo Stefano d’Aveto
✅ Prima di iniziare la lettura, ti mettiamo qui sotto alcuni link davvero interessanti, riguardo Santo Stefano d’Aveto e i dintorni. Dai uno sguardo! 😉
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Castello di Santo Stefano d’Aveto, una storia antichissima!
Federico Barbarossa, imperatore del Sacro Romano Impero, in un 📜 documento del 1164 riconosce il Castello, le terre ed il borgo di Santo Stefano d’Aveto ai Malaspina, famiglia nobile i cui componenti erano già Signori della Lunigiana.
Nel 1495, il Marchese Francesco Malaspina decise di venderlo a Gian Luigi Fieschi, insieme a tutto il borgo.
Ma si pentì immediatamente della decisione e cercò di ricomprarlo, contestando l’atto di vendita. Per risolvere la difficile questione… si dovette passare alle ⚔ armi!
Ma c’era un motivo, decisamente valido.
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Il Castello di Santo Stefano d’Aveto era costruito in una zona da cui si potevano controllare le strade che, attraversando gli Appennini, arrivavano sino all’Emilia.
Inoltre, tutti coloro che passavano da lì, dovevano pagare una tassa: il Castello era anche un’enorme fonte di ricchezza.
I Fieschi se lo tennero ben stretto sino al 1547, quando la congiura da loro orchestrata, lo fece finire nelle mani della famiglia Doria. In quel periodo, Antonio Doria lo ampliò.
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Il Castello si trova proprio alla base del Monte Maggiorasca, in un posto davvero incantevole.
Sembra quasi che il sia stato incastonato come una pietra preziosa dentro un gioiello, in perfetta armonia con la natura che lo circonda.

Il Castello è costruito in pietra ed ha una base pentagonale, con cinque bastioni.
La torre a base circolare, rivolta a nord, è nella parte più antica; nella zona rivolta ad ovest, ci sono le scuderie, il granaio, le carceri, un porticato e la cisterna per l’acqua.
Nei piani superiori c’erano le stanze per le truppe, la sala per le riunioni, quella per mangiare tutti insieme e l’armeria.
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Per accedere alla piazza d’armi ci si serviva di ponti mobili, che venivano tolti rapidamente in caso di assedio o di pericolo, mentre le stanze interne erano collegate tra di loro attraverso dei ballatoi.
➡ Nell’ultimo intervento di restauro, è stata riqualificata l’area esterna, con l’inserimento di strutture in legno: queste migliorie, lo hanno fatto diventare una struttura adatta allo svolgimento di spettacoli all’aperto, durante la stagione estiva.
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