
Boccadasse: la storia del borgo.. con una leggenda!
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Boccadasse è un piccolo borgo, con le barche sulla spiaggia, le case basse e colorate, il suono e gli odori del mare.
Boccadasse sembra uno di quei posti meravigliosi e magici, dove il tempo si è fermato ai secoli scorsi..
Cominciamo con una leggenda popolare su Boccadasse..
📜 La tradizione popolare del luogo, racconta che il borgo sia stato fondato intorno all’anno 1000, da un gruppo di pescatori spagnoli.
Sorpresi da una tempesta in mare, avrebbero trovato rifugio nella piccola insenatura.

Questi, incantati dalla bellezza del luogo, scoperto per caso e grazie alla buona sorte che li aveva salvati, si sarebbero stabiliti qui definitivamente.
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La Storia
Probabilmente, l’origine del borgo è molto più semplice. Chiusa tra le sue mura, Genova gestiva i territori di Levante e Ponente in maniera molto organizzata.
C’erano grandiose Ville rurali, dove risiedevano le famiglie importanti, non distanti le modeste abitazioni dei contadini, collegate al mare da piccole crêuze e antiche vie mulattiere.

Così si formò Boccadasse. Era un piccolo gruppo di case, sorto intorno ad una insenatura naturale, caratterizzata da alte scogliere, dove vivevano pescatori e marinai, maestri d’ascia e piccoli commercianti.
Alcuni di questi, abitano ancora oggi nel borgo.
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Cenni storici ufficiali
I primi documenti “ufficiali” citano Boccadasse, chiamata all’epoca Boccadaze (o Boca de Aze) sono riconducibili al ‘400.
Si trattava di permessi per costruire e piccole dispute sull’uso della spiaggia.
Da quei documenti, sappiamo che anche già allora i De Oderio – poi diventati Dodero, “italianizzando il nome” – erano molto numerosi. (per saperne di più sui Dodero, vi invitiamo a leggere qui)

Nel ‘600 erano già molti gruppi familiari del borgo, a portare questo cognome.
Nei secoli, nell’immaginario collettivo genovese, il nome Odero, sarà il sinonimo “per eccellenza” di avventure per mare.
Non a caso, lo scrittore Anton Giulio Barrili – scrittore ligure, nato a Savona il 14 dicembre 1836 – chiama Dodero i protagonisti di due suoi romanzi: Capitan Dodéro. Una notte bizzarra, novelle (1865) e il Merlo bianco (1879)
Boccadasse rimase sotto il Comune di San Francesco d’Albaro, fino al 1873, quando sei paesi della bassa Val Bisagno – tra cui Nervi e la Foce – vennero incorporati nel Comune di Genova.
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Il ‘900 e il rischio “scomparsa” di Boccadasse
L’espansione edilizia del ‘900, cambiò l’aspetto di questa zona, mettendo a rischio persino l’esistenza del borgo stesso.
Il primo progetto di Corso Italia – la lunga passeggiata a mare che, dalla Foce si dirige a levante, lambendo Boccadasse – prevedeva che la strada proseguisse dritta sul mare, praticamente cancellando il Borgo.

Solo la forte opposizione della popolazione permise di cambiare il percorso.
Infatti, l’attuale tracciato, all’altezza della Chiesa di Sant’Antonio (foto 👆 sopra) gira verso l’interno, diventando via Felice Cavallotti e ritrovando il mare più avanti, dopo aver scavalcato Boccadasse e Vernazzola.
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