Trallalero – la musica dell’entroterra ligure
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La Liguria “musicale” è famosa non solo per il Festival di Sanremo, per i cantanti ed i molti gruppi genovesi.
▶ Stiamo parlando del Trallalero (o Trallallero – in dialetto genovese Tralalêro)
📜Origine
Non è chiara l’origine del Trallalero: potrebbe derivare da un’antica tradizione di canto polifonico, legata al “bei bei” toscano (un canto tipico della zona compresa tra Grosseto e il Monte Amiata) ai “tenores” sardi – se non, addirittura, ai canti della Georgia russa.
Diversa l’ipotesi per cui il trallallero potrebbe essere la “versione cittadina” dei canti da Osteria “alla bujasca” tipici dell’entroterra genovese e delle province confinanti. Alcuni di questi canti, infatti, hanno una struttura simile al trallallero, e come il trallallero presentano ritornelli dallo spiccato valore ritmico.
Caratteristiche
▶ Viene cantato da gruppi esclusivamente vocali – senza l’appoggio di strumenti – e prevalentemente da voci maschili.
(Va detto che, in questi ultimi tempi, i gruppi di canto rimasti, stanno aprendo le loro porte, anche alle voci femminili, mutando l’antica tradizione, ma portando in dote un gradevole tocco di modernità)
▶ La sua particolarità, consiste nell’imitazione di una completa gamma di sonorità vocali e strumentali, ad opera di un complesso composto da sole voci.
Accanto alle voci che interpretano la melodia principale, troviamo ruoli di ausilio armonico, di accompagnamento, di sostegno ritmico. Il ricco tessuto ritmico-melodico, dovuto a questa polifonia e poliritmia, è la caratteristica distintiva di questo particolare stile musicale.
La bellezza del Trallalero
La bellezza del Trallalero, risiede nel coinvolgimento e nell’energia, sintesi della tradizione polifonica e polistrofica nordica e della liricità meridionale: possiede una grande forza persuasiva che invita gruppi di persone a partecipare al canto corale.
Il Trallallero non ha bisogno di luoghi particolari per la sua esecuzione, e nemmeno di doti musicali eccelse.
Esprime un linguaggio raffinato ma nello stesso tempo popolare, come le sue origini lontane nel tempo e vicine al mondo dei viaggiatori e dei marinari.
I luoghi preferiti per i ritrovi e le esibizioni, sono proprio le osterie, le vie dei paesi e delle città, con aggregazioni e spettacoli spesso spontanei.
I Gruppi di canto
I gruppi di Trallalero vengono chiamati squadre. Gli elementi si dispongono a cerchio: ciò permette di guardarsi e vedere i segnali di chi “porta a squadra” cioè di colui che dirige l’esecuzione ( non necessariamente il membro più anziano di militanza).
La squadra, composta da cinque voci, è formata da un minimo di sette elementi, sino a superare anche i dodici – quindici, nei gruppi più grandi.
In ogni squadra di Trallalero troviamo sempre:
- un tenore (in genovese o primmo – “il primo”) – cioè colui che intona il canto e ha il compito di dare alla melodia la giusta tonalità (in genere è quella di sol# maggiore/minore).
- un contralto (in genovese contræto) – chiamato anche “il secondo” (o segóndo ) o “la bambinetta” (a bagascetta), che “canta in falsetto”.
- un baritono – chiamato controbasso – che insieme alla chitarra (chitâra) ha il compito di tenere costante il ritmo del Trallalero.
- una “chitarra” (in genovese a chitâra) – una voce, con funzione ritmica, ottenuta mettendo davanti alla bocca il dorso della mano: serve per accompagnare il canto con rapide successioni di note che imitano il suono di uno strumento a corde pizzicato;
- un basso – o più bassi – che hanno il compito accompagnare il canto con una tonalità “scura”: a volte, soprattutto nelle squadre più grandi, si dividono in “profondi” e “cantabili”.
“I raccogliticci”
Uno degli elementi più caratteristici di questo canto è la spontaneità. Spesso, è facile vedere canterini di diverse provenienze aggregarsi in cerchi improvvisati e cantare, ognuno con la sua differente cadenza, fondendo in un unico trallalero i diversi stili di canto.
Questi cori “improvvisati” prendono il nome di Arrecogeiti (raccogliticci).
Teniamo viva la tradizione del Trallalero !
Una volta – soprattutto negli anni ’60-’70 – ogni quartiere di Genova aveva la sua squadra di canto: era il loro vanto e motivo di grande orgoglio il sostenerle. Le “Squadre di Trallalero” si sfidavano in vere e proprie gare di canto: queste competizioni, tendevano a migliorare la qualità ed i virtuosismi dei Trallaleri.

Le squadre odierne (quelle che vedete nei video), non sono più tante come un tempo, ma hanno un compito importantissimo: quello di diffondere il Trallalero genovese.
Esibendosi con l’impegno e la passione che le contraddistingue, la loro grande missione è quella di portarlo, e farlo conoscere, anche tra i più giovani.
Facciamo in modo che questo canto e questa meravigliosa tradizione ligure e genovese, non vada scomparendo.
Grazie per queste belle pagine! Un caro saluto anche da tutti i canterini della mia squadra, I Giovani Canterini di Sant’Olcese!
Grazie mille Paolo! 👏👏 un grande complimento da tutti noi dello staff a voi, complimenti per le vostre meraviglie🥂 – sicuramente in futuro riprenderemo il discorso ampliandolo!😉🔝🔝