Recco: com’era il Comune nel 1847?
✅ Prima di scoprire come era Recco nel 1847, ti mettiamo qui sotto alcuni link davvero interessanti. Dai uno sguardo! 😉
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Recco – La città nell’Ottocento
Il professore e dottore di belle lettere Goffredo Casalis, tra il 1833 e il 1856, scrisse il “Dizionario geografico-storico-statistico-commerciale degli stati di s.m. il re di Sardegna“ – “molto utile agli impiegati nei pubblici e privati uffici a tutte le persone applicate al foro alla milizia al commercio e singolarmente agli amatori delle cose patrie“
▶ Questa immensa opera, era composta da 📚 28 volumi, pubblicati di volta in volta, in cui descriveva – in ordine alfabetico – i comuni del Regno e i principali fatti storici avvenuti negli stessi.
📜 Nel XVI libro, di 671 pagine, pubblicato nel 1847, Casalis, descrive così RECCO 👇
“RECCO (Reccum), capoluogo di mandamento nella prov. dioc. e div. di Genova. Dipende dal Senato di Genova, intend. gen. prefett.ipot. di Genova: ha gli uffizii d’insinuazione e di posta.”
“Il borgo di Recco è situato fra due torrenti alla spiaggia del mare Mediterraneo, ed è uno dei principali della liguristica riviera orientale. Di dodici miglia italiane è la sua lontananza da Genova“.
“Il comune ne è composto di tre parrocchie, cioè di quelle di Recco, Megli, e Pollanesi: questo paese è commerciante, abitato da molte persone addette al traffico, da artisti, e da un notevole numero di marinai e di pescatori: vi si fabbricano bastimenti, e si fanno telerie”.

“Più non vi esiste alcuna fortezza. Nei tempi scorsi vi sorgevano due piccoli castelli, che erano stati eretti per difendere la spiaggia dagli sbarchi de’ corsari barbareschi. Evvì una pubblica scuola elementare, in cui i fanciulli imparano gli elementi di lettura, scrittura e di aritmetica”.
“Recco come capo di mandamento ha soggetti i comuni di Camogli, Avegno, Uscio, Tribogna, Sori, Canapa e Pieve di Sori, i quali fra tutti comprendono venti parrocchie. Nel borgo di Recco esistono gli uffici del giudice di mandamento, dell’esattore delle contribuzioni dirette, della dogana, della lotteria e del magazziniere di sali e tabacchi”.
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Geografia
“La principale strada del comune è la regia denominata del Levante, formata in questi ultimi tempi: essa partendo da Genova, attraversa questo borgo, passa lungo la riviera orientale, e conduce in Toscana. Un’altra via scorge alla montagna; ma non è praticabile con carri e vetture“.
“Abbiamo detto che Recco giace fra due torrenti: il primo di essi chiamasi il Freganaga, e percorre verso levante un breve tratto di questo comune; l’altro scorre a ponente, è detto volgarmente fiume di Recco. Questo nasce nel territorio di Uscio in distanza di cinque miglia da questo capoluogo di mandamento: tragittasi col mezzo di diversi ponti tutti costruiti in pietra, tre de’ quali si valicano nel territorio di Recco.
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Il più considerevole di tali ponti è quello che venne costrutto, or fa tre lustri, a spese del governo: è attiguo al borgo di Recco: ne diede il disegno l’ingegnere Albertini: gli altri sono quelli detti di s. Rocco e ponte Rotto, non tragittabili con vetture“.
“L’agro di questo comune è scaglioso, e montuoso, ad eccezione di una piccola parte lungo il principale torrente, la quale trovasi in pianura. I prodotti ne sono il grano, i legumi, le patate, le castagne, le uve ed altra frutta, e gli olivi: la parte piana coltivasi ad orti“.
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Chiese e Fiere
“Le chiese del comune sono la plebana di s. Gio. Battista di Recco, la parrocchiale di s. Maria di Megli, e la parrocchiale di s. Martino di Pollanesi: ritrovansi inoltre nel borgo la chiesa e il convento di s. Francesco de’ minori osservanti, il santuario di N. S. del Suffragio, ed il magnifico oratorio dedicato all’arcangelo s. Michele. Nella campagna esistono qua e là oratorii pubblici, in cui a comodo della popolazione si celebrano i divini misteri. Nello stesso capoluogo del comune sorgono varii palazzi. La più notevole piazza ne è denominata della parrocchia. Evvì un piccolo ospedale che può ricoverare sei malati poveri”.
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“Vi si tengono undici annue fiere; la prima addì 11 gennajo; la seconda nel terzo lunedì dopo la Pasqua di risurrezione, la terza addì 26 di maggio; la quarta alli 25 di giugno; la quinta il 16 luglio; la sesta il 13 d’agosto: la settima nel 1° giorno di settembre; l’ottava alli 18 dello stesso mese di settembre; la nona alli 6 d’ottobre; la decima il 15 novembre; l’ultima addì 21 dicembre: sono tutte frequentate dagli abitanti dei paesi circonvicini”.
“Si usano tuttora i pesi e le misure de’ R. stati. Evvi una stazione di cinque R. carabinieri, fra cui due sono di cavalleria. Vi si trova il eziandio una brigata di cinque preposti alle dogane. Gli abitanti respirando un’aria molto pura hanno una complessione robusta, e felici disposizioni intellettuali. Quelli della parrocchia di Recco sommano a 4030; i terrazzani di Pollanesi sono in novero di 140; la popolazione di Megli è di anime 500 circa”.
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Cenni storici
“Sebbene non si abbia alcuna memoria dell’epoca precisa, in cui venne fondato il borgo di Recco, tuttavia gli scrittori delle cose liguri lo credono molto antico. Nelle guerre dei secoli passati, e massimamente nel tempo della dominazione francese vi furono frequenti passaggi di truppe“.
“Tra gli uomini degni di memoria, di cui si onora questo capoluogo di mandamento, è da rammentarsi Nicolò, ossia Nicoloso da Recco, il quale nel secolo XIV andò alle Canarie, e funne considerato come scuopritore. La relazione, che di tale impresa ci lasciò il Boccaccio, fu pubblicata dal professore Ciampi.”
“Popolazione 4670“
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