Tigullio, Ezra Pound

Ezra Pound nel Tigullio

Ezra Pound nel Tigullio

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Dopo una sua prima visita nel 1922, nel corso delle sue peregrinazioni in Europa ed in Italia, nell’ottobre 1924, Ezra Pound fa suo definitivo ingresso nella scena del Tigullio, a Rapallo in particolare.

Questo poliedrico personaggio, con la sua esuberante presenza, andrà a polarizzare sulla città di Rapallo l’interesse di tutto l’ambiente ✍ letterario del tempo, determinando la visita di personalità culturali ed artistiche d’estremo rilievo.

Ezra Pound a Rapallo, fotografato con il Castello sullo sfondo

Pound si radicò profondamente “nell’anima” del Tigullio, dove, fra l’altro, a Rapallo avrà sepoltura il padre Homer.

Sicché partendo dall’America portai con me 80 dollari e dall’Inghilterra una lettera di Thomas Hardy e dall’Italia un seme di eucalipto della salita che s’inerpica da Rapallo…

Si sentiva a casa. Di questo ambiente, delle tradizioni, del folklore, si ritrovano evidenti tracce in quei “cantos” che gli assicureranno fama mondiale, al di là di alcune riserve per atteggiamenti che, sconfinando in politica, gli provocarono conseguenze gravi.

Ezra Pound

c’è il babau, disse la giovane madre – e i bagnanti come piccoli uccelli sotto l’occhio di un falco – si tirano indietro sotto l’orlo della collina al Pozzetto, al Tigullio.

Ma è la sua poesia che si deve ascoltare e che, come dicevamo, ci restituisce molto di questa terra, che egli amò profondamente. Ed è per questi valori dello spirito, che Rapallo gli ha dedicato un giardino in riva al mare.

Ecco alcuni dei suoi versi più belli, dedicati al Tigullio:

il battito della luce negli ulivi

l’azzurro alato del pesce volante sotto Zoagli

più in là, ai grandi colli d’ambra..

con cappuccio frigio. al mattino, scalzi a scaricare sabbia dalla barca

dal triedro fino al Castellaro, gli ulivi grigi sui grigi muretti delle fasce e le foglie si volgono sotto scirocco

ma seguendo il filo d’oro nella trama (torcello) al vicolo d’oro (Tigullio) ammettere l’errore e tenere al giusto: Carità talvolta io l’ebbi, ma non riesco a farla fluire. Un po’ di luce, come un barlume per ricondurre allo splendore.