Ex Voto: cosa sono queste “opere di ringraziamento”?
✅ Prima di iniziare la lettura riguardo gli Ex Voto, ti mettiamo qui sotto alcuni link davvero interessanti. Dai uno sguardo! 😉
- Il Santuario di Montallegro, a Rapallo
- Che cos’è la Via dei Santuari?
- Nostra Signora delle Grazie, a Chiavari
- Il Santuario della Madonna di Nozarego
- Il Cristo degli Abissi, a San Fruttuoso di Camogli
- L’Abbazia della Cervara
- I Risseu, i meravigliosi sagrati delle chiese liguri
- L’Abbazia di Borzone, a Borzonasca
EX VOTO significa preghiera di ringraziamento e di lode, sotto forma di dipinti, oggetti, brevi racconti.
Spiegare gli ex voto liguri significa compiere un percorso attraverso Chiese e Santuari, da Levante a Ponente, attraverso l’entroterra, alla ricerca di radici e cultura della religiosità popolare.
Credenze e rituali antichi, nati quando l’uomo viveva in condizioni di estrema precarietà, dove pericolo e dolore erano le misure del vivere quotidiano.
L’ex voto è la “teatralizzazione della sofferenza”, ma soprattutto della speranza dell’uomo: serve a sconfiggere la paura del pericolo e della morte.

✍ “Votum fecit, gratiam accepit” – “Voto fatto, grazia ricevuta”
Dipinti narranti ricordi di guarigioni insperate, cavalli imbizzarriti, carri rovesciati, naufragi, scampate rapine, ogni genere di fatti – e fattacci – di vita quotidiana, riempiono le sacrestie ⛪ di Chiese e Santuari.
Grazie a precisi riferimenti allo spazio abitativo, al lavoro – dalla costruzione delle barche, all‘arte della navigazione, alla coltivazione dei campi – forniscono risposte utili alla storia del costume, della comunità, del vivere civile.
In Liguria non esistono dipinti votivi prima del 1300, e all’inizio, prevalgono gli ex voto marinari.

La pittura 🖼 votiva, era inizialmente eseguita dagli stessi “votanti” e solo raramente commissionata ad artisti. Con il tempo si trasformò in produzione “di genere“, realizzata da 👨🎨 artisti di professione.
EX VOTO NEL TIGULLIO: il Santuario di Montallegro
l pittori specializzati in episodi marinari, erano artisti locali, che lavoravano in piccoli sgabuzzini o magazzini nei dintorni dei porti, e potevano contare su una affezionata clientela.

Celebri furono a metà Ottocento Angelo Arpe di Bonassola e Domenico Gavarrone. Erano artisti e conoscitori dell’attrezzatura velica dei bastimenti, che dipingevano con fedeltà, 🌊 cavalloni, tempeste e Madonne benevolenti, apparse tra le nubi.
Nell’entroterra prevalgono invece le scene campestri: il lavoro agricolo, il succedersi delle stagioni, ringraziamenti per annate particolarmente favorevoli o per carestie debellate.