Risseu ligure

Rissêu: l’arte ligure nei sagrati delle chiese

Rissêu: l’arte ligure nei sagrati delle chiese

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Il rissêu, termine genovese per ciottolo (forse dal francese “ruisseau” che significa ruscello), è un tipico mosaico acciottolato presente sui sagrati delle chiese, nei giardini delle ville e nei palazzi della Liguria.

L’origine di questa tecnica non è chiara: non si ha una vera e propria data certa.

L’arte di creare questi selciati di alto artigianato con ciottoli marini e fluviali, sembrerebbe essere molto antica. Ne è giunta traccia di un primo “presunto” esemplare, ritrovato in Macedonia e datato addirittura al 325 A.C.

San Pietro di Rovereto
Risseu a San Pietro di Rovereto – Foto di Alessandra Frumento, dal Gruppo Facebook

Nella nostra regione, lo sviluppo si ha ad iniziare dal XVI secolo.

Questi manufatti, composti dai disegni più vari e colorati, sono senza dubbio molto resistenti: vengono infatti calpestati da migliaia di piedi nel corso di tantissimi anni.

Anzi, è proprio il camminamento ripetuto a creare un effetto “simil” levigatura e lucidatura.

Risseu a Villa Durazzo, Santa Margherita Ligure
“Risseu” a Villa Durazzo – Foto di Monica Patanè, dal Gruppo Facebook

L’originalità di questi mosaici, si trova nella scelta di utilizzare i materiali poveri. Quelli messi a disposizione da Madre Natura e trasformati in fantastiche opere d’arte dal genio e dall’abilità degli artigiani specializzati.

I colori e le forme, cambiano a seconda della composizione del terreno delle zone di approvvigionamento. Più i singoli pezzi sono grandi, meno il disegno è raffinato e movimentato; si può anche decidere di utilizzare sassi di dimensioni diverse, per ottenere sfumature particolari creando effetti diversi.

Come si costruisce il Rissêu:

  • Il lavoro di costruzione del Rissêu” è a monte, anzi in questo caso “a mare. Si comincia proprio con la raccolta dei sassi lungo le spiagge e i greti dei torrenti, preferendo nella scelta quelli più usurati e smussati dall’azione dell’acqua, quelli di piccole dimensioni e preferibilmente di colore bianco o nero (ma non solo).
Anche il Santuario di Nozarego, ha un meraviglioso Rissêu nel piazzale antistante
  • Il materiale scelto, viene conservato in magazzini e diviso per dimensione e colore in attesa di essere utilizzato.
  • Una volta stabilito il disegno, ci si mette in azione: si crea la decorazione geometrica, floreale o simbolica, (spesso molto articolata) – che è riportata su dei cartoni – delle dimensioni delle singole parti del Rissêu.
  • Si procede allo spolvero: il cartone bucato lungo il disegno, è strofinato con un sacchetto di terra scura forato, che riporta il tracciato sul fondo preparato in calce e porcellana in polvere.
Leivi, chiesa di San Bartolomeo
Risseu a Leivi, chiesa di San Bartolomeo – Foto di Dante Bergamini, dal Gruppo Facebook
  • Su questo fondo umido, vengono posizionati con maestria e pazienza i ciottoli, infissi per circa tre quarti della loro grandezza, sino a creare la figura desiderata.
  • Solitamente si parte dal contorno, che forma lo scheletro; si passa poi alle figure e agli sfondi, dove il “maestro del mestiere” mette la pietra giusta al posto giusto
  • Infine, si livella il lavoro, battendo la superficie e, come ultimo passo, si bagna il tutto con acqua ripetutamente per alcuni giorni.

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